L’appuntamento dal vivo è per il 29 novembre, ma ieri, con l’evento Open Factory Lab, c’è stata una anticipazione dell’evento di cultura industriale e manifatturiera, organizzato da L’Economia e ItalyPost che coinvolge imprese e territorio, che apre le porte delle fabbriche al pubblico. «È un momento difficile, ma le imprese stanno provando a reagire — sottolinea Filiberto Zovico, fondatore di ItalyPost —. Per questo è importante far capire quanto sia vitale il fattore “impresa” per l’economia italiana. Ma a farlo devono essere le stesse imprese: gli imprenditori devono raccontare in prima persona il loro lavoro e il loro ruolo sociale».
Nonché il loro cambiamento verso una dimensione più sostenibile, come ha ricordato Toni Volpe, ceo di Falk Renewables. Per Gianfilippo Mancini, amministratore delegato di Sorgenia, il vantaggio straordinario che gli imprenditori italiani hanno «è lo spirito di adattamento, il trovare soluzioni di fronte a problemi nuovi: è giunto il momento in cui a queste qualità si accompagni una crescita dimensionale del mondo delle imprese».
Che le imprese italiane siano per lo più poco capitalizzate è una storia nota «e non è certo colpa della crisi sanitaria», puntualizza Luciano Colombini, alla guida di Banca Ifis. «Se vogliamo trovare uno spunto di miglioramento dalla crisi, è nel senso di una miglior predisposizione delle pmi a fare sistema per crescere e competere sui mercati globali. Noi, anche in questo, siamo pronti a supportare gli imprenditori». Anche nella crescita digitale. Come dice Daniele Lago, ceo e capo design della Lago spa (tra le aziende che apriranno le proprie porte in novembre), «il futuro sarà un esercizio di equilibrio tra fisico e digitale, anche per il design». Altra società che aprirà al pubblico è Labomar, guidata da Walter Bertin che durante l’emergenza ha prodotto e messo a disposizione (gratis) per le forze dell’ordine mascherine e igienizzanti. E ora si ritrova con un nuovo settore di business attivo. Apre le porte anche la Castagna Univel di AlbertoNicolini, leader nella produzione di packaging alimentare con sede a pochi chilometri da Codogno, che ha garantito il confezionamento dei prodotti destinati alle nostre tavole. Le tre aziende non hanno mai smesso di investire in questi mesi: nuovi macchinari, nuovi stabilimenti, in un costante legame col territorio.