Open Factory: il 29 novembre le aziende delle Venezie aprono le porte al pubblico nel più importante opening di cultura industriale e manifatturiera

Conferenza stampa di presentazione, oggi a Vicenza, della manifestazione realizzata con la consulenza scientifica di Fondazione Nord Est e il patrocinio di Confindustria e Confartigianato di Veneto e Friuli Venezia Giulia, la collaborazione di Italian Stories e la main partnership di Quanta Group. Visite guidate, talk, laboratori: il programma completo su www.open-factory.it

Scienza e cultura, politecnico e umanesimo, cultura e imprenditorialità: è questo il DNA del Made in Italy, «perché siamo figli di Giotto, noi italiani, e non di Bill Gates». Ed è questa anche la caratteristica principale del tessuto imprenditoriale delle Venezie, che si potrà scoprire il pomeriggio di domenica 29 novembre in occasione di Open Factory, il più grande opening di cultura industriale e manifatturiera.

Alla base di Open Factory è un’attività di valorizzazione di siti manifatturieri, di distretti e filiere ad elevata qualità e rilevanza: dall’agroalimentare al design, dalla meccanica alle infrastrutture, dalle botteghe artigiane alle grandi industrie, sono queste solo alcune delle caratteristiche delle aziende coinvolte in un’edizione speciale di CulT Venezie-Salone Europeo della Cultura, che si irradierà in gran parte del territorio del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.

Open Factory: il progetto

Open Factory è la più importante manifestazione di turismo culturale manifatturiero organizzata negli ultimi anni. Il prossimo 29 novembre inizierà un percorso che andrà a crescere e consolidarsi nei prossimi anni e che si pone un duplice obiettivo: da una parte mettere in evidenza e rivendicare con orgoglio la forza del manifatturiero del nostro Paese; dall’altro di iniziare a sviluppare quelle forme di turismo culturale industriale e artigiano che in altri Paesi sono già attive da tempo.
Fin da questo primo anno Open Factory si caratterizza infatti per la capacità di intersecare diversi percorsi non solo per settori ma anche per dimensioni d’azienda. Ad aziende industriali si intrecciano laboratori artigiani; imprese dove il design svolge un ruolo primario (dal settore del mobile al tessile-abbigliamento) dialogano con il manifatturiero ad alta intensità tecnologica; dal food&wine si passa al settore dei servizi, sia logistici che all’impresa.
Alcune di queste aziende sono brand noti al grande pubblico, altre operano su nicchie di mercato ad alto valore aggiunto, altre ancora sviluppano prodotti ad alto contenuto tecnologico; assai nutrita è la pattuglia di imprese artigiane e i laboratori di artigianato artistico che permetteranno di vedere come antichi mestieri hanno saputo rinnovarsi pur mantenendo quel fascino che li caratterizza da decenni, se non addirittura da secoli. Alcune imprese sono addirittura sedi di veri e propri musei che riescono a trasmettere la cultura dei prodotti e del saper fare che si è evoluto nel corso di secoli. Non ultimo, infine, l’aspetto dei servizi logistici, fondamentale per la movimentazione delle merci, veri e propri luoghi che permettono di comprendere fino in fondo la dimensione reale di quel processo di globalizzazione che ha assunto la nostra economia.

I promotori e i partner

Open Factory è promossa da Cult Venezie, il Salone Europeo della Cultura ideato dal quotidiano VeneziePost, che ha avuto sin dalla sua nascita 5 anni fa l’obiettivo di affermare che la “Cultura è Manifattura”. Dopo alcuni anni in cui Cult Venezie si è svolto nella città di Venezia, da questa edizione la manifestazione si irradia nel territorio delle Venezie attraverso la presenza nei luoghi del produrre.
Per questo Cult Venezie, con la consulenza scientifica di Fondazione Nord Est, con il patrocinio delle due principali associazioni di categoria del manifatturiero, le Confindustria e le Confartigianato di Veneto e Friuli Venezia Giulia, e la main partnership di Quanta Group, importante società nazionale di somministrazione del personale, hanno deciso di promuovere Open Factory, attraverso una comune attività di promozione nei territori e di sollecitazione delle aziende a prendervi parte. A questi si è aggiunta la collaborazione di Italian Stories, una giovane realtà che promuove il turismo nei laboratori artistici artigiani di tutto il Paese. La curatela e organizzazione è stata affidata a Goodnet, società nazionale specializzata nella realizzazione di eventi che mettono in rete realtà e territori. Un contributo di primo piano è stato offerto da Egea, la casa editrice della Università Bocconi di Milano, di cui molti autori parteciperanno agli eventi previsti nelle aziende.

Le dichiarazioni

«Open Factory è un’iniziativa fondamentale perché mette assieme la cultura e la manifattura: da qui passa il rilancio dell’economia interna e del territorio – sottolinea Giordano Riello presidente Giovani Imprenditori Confindustria Veneto – La cultura non è lontana dal mondo dell’impresa e della manifattura: si dice spesso che con la cultura non si mangia, ma i dati confermano l’opposto. La cultura produce 80 miliardi di euro l’anno e le imprese che hanno investito in cultura hanno visto aumentare il proprio fatturato nel 2014 del 3% e l’export del 4%. La cultura per l’industria è fonte di ispirazione fondamentale: Made in Italy non è solo ciò che viene prodotto in Italia ma è il nostro fattore culturale che il mondo ci invidia».

«ll manifatturiero impone la sua presenza non più solo come produttore di beni ma come luogo da visitare. Un binomio straordinario nel Paese del turismo e soprattutto nella Regione con la maggiore vocazione turistica d’Italia – afferma Antonio Morello, vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Veneto – L’artigianato in questo progetto è partner naturale, non solo per quello che ha da far vedere, ma per la sua storia. Le nostre aziende nascono nelle città. Il fabbro, il calzolaio, il sarto etc. vivevano per la gente a contato con essa. C’era una osmosi tra laboratorio e cliente. L’industrializzazione ha allontanato le aziende dal centro città e quindi dalle persone. Oggi non sappiamo più come si fanno le cose: ecco quindi che un progetto come Open Factory per noi ha una doppia valenza: recupera la relazione ed esalta la narrazione».

«Il Nordest è stato carente di mitopoiesi: non è stato capace di raccontare se stesso e spesso i resoconti sono scaduti nella categoria del pittoresco – commenta Maurizio Castro, presidente e amministratore delegato Quanta Group – Open Factory è un tentativo di narrazione autogestita basato sulla trasparenza, un’esperienza corale che dà una risposta necessaria all’eccesso di individualismo che ha caratterizzato il famoso miracolo del Nordest. Open Factory è il modo migliore per aprire un dibattito di politica industriale».

Protagoniste le aziende

Le reali protagoniste di Open Factory saranno le aziende. Ognuna di esse promuoverà per il pomeriggio di domenica 29 novembre visite guidate secondo un calendario disponibile sul sito www.open-factory.it e incontri e talk su temi o pubblicazioni in continuità con le attività delle aziende.
Sarà cosi possibile trascorrere un pomeriggio domenicale scoprendo luoghi e realtà produttive spesso totalmente ignorate, processi di produzione impensabili per chi non è impegnato quotidianamente all’interno delle mura di una specifica aziende, affascinanti storie imprenditoriali e di prodotto.
Le aziende sono mondi spesso sconosciuti e dietro un prodotto, o una componente specifica di un prodotto, ci sono storie, culture, abilità tecniche e manuali, innovazioni tecnologiche che meritano attenzione tanto quanto un spettacolo, un libro, un film o una mostra.
Per questo obiettivo di Open Factory è di riuscire a rendere permanente l’opportunità di poter conoscere le aziende e, per quelle imprese i cui prodotti sono in vendita al pubblico, anche la possibilità di acquistarli.

I Percorsi

E’ possibile già identificare alcuni percorsi tra le aziende che hanno già aderito a Open Factory, pur sottolineando che, spesso, aziende o prodotti sono difficilmente incasellabili in categoria specifiche.

DESIGN. Si va qui dal design nel settore del mobile, con aziende come Magis, leader nel design di sedute, a Lago, riconosciuta a livello internazionale per il concept rivoluzionario nel design-living, a imprese nel settore del tessile come Bonotto, la “fabbrica lenta” per eccellenza, Nicki Colombo, specializzata nella filatura della seta e della lana, dai telai artigianali alla maglieria, e Anna Viero, che da oltre cinquant’anni produce artigianalmente capi con filati di alta qualità forniti da Loro Piana. Il percorso prosegue con Fedon, con prodotti in pelle a marchio proprio frutto di un mix unico di creatività e hi-tech, De Castelli – testimonianza emblematica di uno speciale incontro tra artigiani del ferro e designer –, per concludersi con Seguso, custode da ben 23 generazioni dell’arte vetraria di Murano.

INDUSTRIA MECCANICA. Il percorso dell’industria meccanica e metalmeccanica parte con tre aziende leader nel settore delle cucine industriali e degli elettrodomestici ad alta tecnologia, come Berto’s, Unox e Irinox con i suoi innovativi abbattitori di calore per uso domestico. Lungo questo percorso troviamo anche Keyline, leader nella produzione di chiavi, macchine duplicatrici e tecnologia trasponder e Came, punto di riferimento mondiale nel settore della home&building automation; e, ancora, Brovedani Group, con le sue macchine elettroniche, i robot industriali e la meccanica di precisione, RealCable, con i suoi cablaggi e quadri elettrici di elevata complessità costruttiva e dimensionale e Torneria SCM con i suoi torchi calcografici per la stampa artistica e macchine su commissione.

BIO-HIGH-TECH. Si sta delineando in questi giorni anche un percorso specifico sul settore del Bio-High-Tech, che comprende il Biomedicale, il Biotecnologico e il Bioinformatico: da Tesan, azienda di TBS Group, punto di riferimento per i servizi di teleassistenza rivolti a chiunque viva in situazioni di ridotta autosufficienza, a MorelloService, che gestisce servizi in outsourcing di ingegneria clinica e sicurezza nei laboratori.

LOGISTICA. Sono “factory” a tutti gli effetti – a servizio delle imprese del Nordest – anche le società che rappresentano il meglio del settore della logistica delle Venezie e che apriranno le proprie porte in via del tutto eccezionale permettendo così di vedere il “dietro le quinte” solitamente inaccessibile al pubblico: dall’Aeroporto  Marco Polo di Venezia, scalo internazionale cruciale per il Paese, al Porto di Venezia – con oltre 16.000 addetti e un patrimonio infrastrutturale da 135km di ferrovie, 40 km di strade, 7 km di fibra ottica, 12 km di banchine operative – che nel solo Porto commerciale di Marghera conta 1034 imprese. Vitali per il funzionamento del tessuto imprenditoriale nordestino anche i centri intermodali, come l’Interporto di Padova e l’Interporto di Pordenone, rispettivamente dotati di  una superficie di 1 milione (Padova) e 700mila metri quadri (Pordenone).

FOOD&WINE. A Open Factory non poteva mancare il settore del food, così importante per la nostra economia: qui le occasioni di incontro si diversificano dalla birra, con Birra Antoniana, ai distillati, con aziende portatrici di una tradizione secolare come Poli Distillerie, Distilleria Fratelli Brunello e Distilleria Li.Di.A, fino alla cultura enologica de I Magredi, con il loro caratteristico vigneto circolare. Da non perdere anche i percorsi di degustazione organizzati da La Giardiniera di Morgan e dall’industria dolciaria Fraccaro.

MUSEI D’IMPRESA E ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE. Il museo per eccellenza che si potrà visitare è naturalmente il Museo del Gioiello ospitato presso la Basilica Palladiana a Vicenza, museo voluto dalla Fiera di Vicenza. A Nove, vicino a Vittorio Veneto, sarà possibile visitare la Centrale idroelettrica Enel, costruita nel 1925 e tuttora funzionante, uno dei più bei esempi di archeologia industriale dell’epoca. Ma saranno aperti e visitabili anche i musei di due delle aziende già citate, il Museo  della Chiave Bianchi della Keyline e il Museo della Grappa di Poli Distillerie.

WORKSHOP DI ARTIGIANATO ARTISTICO E LABORATORI ARTIGIANI. Open Factory offrirà anche l’opportunità unica di scoprire i segreti di antiche tradizioni artigianali, partecipando a workshop esclusivi con i maestri del settore: dalla lavorazione del vetro con Artigianato d’Arte e Glass Made alla produzione delle forcole veneziane de Il forcolaio matto, dall’arte della rilegatura di Legatoria Moderna alle serigrafie artistiche di Fallani. E, ancora, spazio alla tessitura con Atelier Marega e Luigi Bevilacqua, al ricamo con Il Ricamificio, alle decorazioni con L’Oca bianca ed altre storie, all’arte musiva di Federica Casanova e alla lavorazione delle perle con l’impiraressa di Venetian Dreams. Per gli amanti del cioccolato, da non perdere i laboratori di Adelia Di Fant.

SERVIZI ALLE IMPRESE. A concludere il viaggio tra le Open Factory anche una tappa in un settore che ha molto a che fare con le imprese e che spesso viene totalmente ignorato, quello della consulenza. E’ in questo ambito che nella straordinaria barchessa di Villa Trissino a Vicenza, riconosciuta Patrimonio mondiale dell’Umanità Unesco, ha sede Adacta, realtà multidisciplinare che affianca imprese in tutto il territorio nazionale negli ambiti del tax&legal e dell’advisory.

I grandi ospiti

Open Factory sarà anche l’occasione per incontrare e ascoltare alcuni dei grandi protagonisti del dibattito culturale nazionale. Tra gli ospiti già confermati dei talk, Davide Rampello, curatore del Padiglione Zero di Expo Milano 2015, Aldo Bonomi, sociologo e direttore Consorzio AASter, Tobia Scarpa, architetto e designer, e Maurizio Castro, amministratore delegato Quanta Group. Spazio anche alle ultime novità editoriali, con Antonio Calabrò e la Morale del tornio. Cultura d’impresa per lo sviluppo, e Francesco Morace, presidente Future Concept Lab, che dialogherà con il presidente Piccola Industria Confindustria Alberto Baban sui temi del suo ultimo Crescita felice. Percorsi di futuro civile. Di Improvvisazione e creatività. Nuove competenze di management dai grandi cuochi discuterà invece l’autrice Ludovica Leone, Università Bocconi, con Nicola Dinato, chef Feva di Castelfranco Veneto; Luigi Costa presenterà invece la nuova edizione della guida enogastronomica Venezie a Tavola. Focus sull’internazionalizzazione con Andrea Pontiggia e Tiziano Vescovi, docenti dell’Università Ca’ Foscari Venezia nonché autori di Panni stesi a Pechino. Esploratori e pionieri nei nuovi mercati internazionali. Da non perdere infine l’intervento-spettacolo di Roberto Bonzio, che presenterà alla platea di Open Factory il suo Italiani di Frontiera. Dal West al Web: un’avventura in Silicon Valley.  Il programma completo degli ospiti e dei talk sarà disponibile entro il 10 novembre.

Informazioni pratiche

OPEN FACTORY SULLA RETE. Punto di riferimento per aggiornamento in progress su Open Factory è il sito internet www.open-factory.it, dove è possibile consultare le schede di tutte le aziende aderenti, gli eventi che vi si svolgeranno, e scoprire la mappa interattiva con cui è possibile costruire il proprio itinerario personalizzato. E’ già molto attiva la comunità di Facebook (alla pagina ufficiale https://www.facebook.com/cultvenezie/) e di Twitter, disponibile al profilo @CultVenezie; hashtag ufficiale della manifestazione #openfactory.

COME PARTECIPARE. Tutti possono partecipare a Open Factory, dalle famiglie con bambini ai giovani studenti interessati ad approfondire la loro conoscenza sulle aziende. Tutti gli eventi di Open Factory sono infatti a ingresso libero: è solamente richiesta, per ragioni organizzative, la prenotazione alle visite e agli eventi di proprio interesse sul sito internet www.open-factory.it, in corrispondenza di ciascuna azienda visitabile.

CREDITS OPEN FACTORY
Open Factory è un’edizione speciale di CulT Venezie-Salone Europeo della Cultura
Promosso da VeneziePost
Con la consulenza scientifica di: Fondazione Nord Est
Curato da Goodnet-Territori in rete
Con il patrocinio di: Confartigianato Imprese Veneto, Confartigianato Friuli Venezia Giulia, Confindustria Friuli Venezia Giulia, Confindustria Veneto
Main partner: Quanta Group
In collaborazione con: Italian Stories
Media Partner: Egea

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